L’evoluzione demografica e la conseguente transizione epidemiologica hanno già da tempo modificato profondamente i bisogni di salute della popolazione, con una quota crescente di anziani e patologie croniche, rendendo necessario un ridisegno strutturale ed organizzativo della rete dei servizi, soprattutto nell’ottica di rafforzare l’ambito territoriale di cura e assistenza.
La pandemia da Covid-19 ha acuito bruscamente questa necessità avendo messo in crisi l’intero Sistema Sanitario, evidenziandone i gravi ritardi programmatici e le incongruenze organizzative e strutturali, soprattutto per l’assenza di una integrazione funzionale tra ospedale e medicina territoriale e tra i diversi livelli di cura e assistenza della stessa (Medicina Generale e Specialistica Ambulatoriale).
L’emergenza pandemica è quindi segnata dalla urgenza di costruire nella Medicina Territoriale una “nuova” normalità” che metta al centro di un rinnovato assetto organizzativo la necessità di investire nel progresso tecnologico e in una rapida trasformazione digitale per assicurare maggiore efficienza, equità e sostenibilità del sistema sanitario.
Grazie al PNRR, l’Home Care, le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità saranno gli assi su cui poggerà la nuova medicina extra-ospedaliera, ma sarà necessario lavorare rapidamente ad una integrazione orizzontale tra i diversi livelli di intervento che solo una adeguata infrastruttura digitale sarà in grado di garantire, con l’obiettivo di una presa in carico completa e possibile ed una trasversalità vera e non solo dichiarata tra ospedale e territorio.
Le competenze digitali dei professionisti sanitari sono un obiettivo strategico da perseguire, anche solo per passare dalle competenze digitali di base (Digital Literacy) legate all’uso di strumenti digitali nella vita quotidiana, ad un livello soddisfacente delle competenze digitali professionali (Digital Health Competences).
Ciro Michele Niro
Presidente SIICP
PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA E POTENZIAMENTO DELLA SANITA’ TERRITORIALE: A CHE PUNTO SIAMO?
La pandemia da Covid-19 ha confermato il valore universale della salute, la sua natura di bene pubblico fondamentale e la rilevanza macro-economica dei servizi sanitari pubblici. Nel complesso il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) presenta esiti sanitari adeguati, un’elevata speranza di vita alla nascita nonostante la spesa sanitaria sul Pil risulti inferiore rispetto alla media UE.
Tuttavia, la pandemia ha reso ancora più evidenti alcuni aspetti critici di natura strutturale, che in prospettiva potrebbero essere aggravati dall’accresciuta domanda di cure derivante dalle tendenze demografiche, epidemiologiche e sociali in atto.
Vi sono:
(i) significative disparità territoriali nell’erogazione dei servizi, in particolare in termini di prevenzione e assistenza sul territorio;
(ii) un’inadeguata integrazione tra servizi ospedalieri, servizi territoriali e servizi sociali;
(iii) tempi di attesa elevati per l’erogazione di alcune prestazioni;
(iv) una scarsa capacità di conseguire sinergie nella definizione delle strategie di risposta ai rischi ambientali, climatici e sanitari.
L’esperienza della pandemia ha inoltre evidenziato l’importanza di poter contare su un adeguato sfruttamento delle tecnologie più avanzate, su elevate competenze digitali, professionali e manageriali, su nuovi processi per l’erogazione delle prestazioni e delle cure e su un più efficace collegamento fra la ricerca, l’analisi dei dati, le cure e la loro programmazione a livello di sistema.
Il Piano si articola in sei Missioni e tra queste, la Missione 6, a cui vengono assegnati in totale 20,23 miliardi è quella dedicata alla sanità e si articola in due componenti principali:
Il processo di sviluppo del SSN programmato e finanziato dal PNRR richiede quindi numerose nuove competenze professionali e gestionali:
Riformare la Medicina Generale e l’intero comparto delle Cure Primarie rappresenta un passaggio ineludibile per rilanciare in Italia il ruolo del MMG in quanto figura professionale strategica e indispensabile per realizzare un SSN equo, efficace ed efficiente ma al tempo stesso economicamente sostenibile.